La morte di Gigi Riva ha colpito il calcio e non solo, perché Rombo di Tuono era un uomo straordinario. Di lui hanno parlato in molti tra cui Luciano Spalletti e Giovanni Malagò.
Oggi si sono celebrati i funerali di uno dei personaggi più amati della storia del calcio italiano, un professionista serio e un uomo buono. Nella basilica di Bonaria erano presenti tantissime persone.
Giovanni Malagò, presidente del Coni, ha specificato: “Faccio fatica a trovare qualcuno che nel mondo dello sport è stato più integerrimo di lui. Anche oggi e fra mille anni sarebbe stato sempre così. È un patrimonio del mondo del calcio, ma anche dello sport italiano. Sono accondiscendente per tutto quello che si vorrà fare in suo onore”.
Il commissario tecnico degli azzurri Luciano Spalletti ha spiegato: “Di qualità ne aveva così tante da riuscire a farle assorbire a tutti in un mondo cambiato e moderno, che dovrebbe mantenere un po’ di piede nel passato per attingere da queste. Intanto questi eroi qui non smetteranno mai di esserci vicino e di vivere con noi quello che andremo poi a percorrere. Lui aveva questa qualità di essere così umano, così persona per bene e questo è la sintesi di tutto. Aveva questa sua caratteristica di protagonista non protagonista, ha vissuto la sua infanzia con difficoltà che tutti sapete e non volendo diventare un grandissimo personaggio ma con la voglia di dare quelle qualità che aveva a disponibilità”.
L’addio a Gigi Riva, Rombo di Tuono, è stato emozionante, pieno di parole e grande affetto. Tra questi troviamo anche il Ministro dello Sport Andrea Abodi che ha specificato: “È emblematico che Gigi sia qui tra il passato, il presente e il futuro. Perché è questa la prospettiva che ci auguriamo con tutto il cuore dando supporti perché il progetto Stadio si possa consolidare e consacrare, la continuità nel tempo attraverso questo che porterà anche il suo nome”.
Inutile dire che c’erano anche tantissime persone comuni ad attendere l’arrivo del feretro di quello che è stato un campione totale, in grado di portare il suo Cagliari a vincere lo Scudetto e di segnare ben 208 in 378 partite con la maglia del Casteddu sulle spalle e quella voglia di rimanere umile e fedele alla causa sempre e comunque. Un calciatore che diede moltissimo anche alla nazionale con 35 reti in 42 partite.
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