Mourinho impazzito: gesto choc, ma non è la prima volta

Dalle manette all’anello a Pellegrini: i gesti più folli e più controversi di José Mourinho in carriera, molto più che un semplice allenatore 

Tre vittorie su tre, un nuovo stile di gioco e giocatori ritrovati. Per la Roma, con Daniele De Rossi alla guida, è iniziato un nuovo campionato. Che ha come obiettivo quello di raggiungere il quarto posto in classifica e quindi la Champions. Ma nonostante le tante buone notizie, l’ombra di José Mourinho a Trigoria continua a creare un po’ di tensioni nell’ambiente.

I gesti più folli di José Mourinho in carriera
José Mourinho e i suoi gesti più iconici (Foto LaPresse) – Footballmania24.it

Una gran parte della tifoseria giallorossa non ha ancora del tutto digerito il cambio in panchina. Troppo forte il legame con lo Special One, che ha fatto vivere sensazioni importanti alla piazza con la vittoria della Conference League e la finale di Europa League. Intanto è diventato velocemente virale il retroscena dell’anello lasciato dal tecnico nell’armadietto di capitan Pellegrini, con tanto di messaggio “Me lo ridarete quando diventerete uomini“. Un gesto forte di un allenatore che non è di certo nuovo ad atteggiamenti di questo tipo.

Mourinho show-man: non solo provocazioni, i momenti più iconici in carriera

Il gesto più famoso di Mourinho, talmente forte che ancora oggi fa discutere, è quello delle manetta in occasione di un InterSampdoria del 2010, l’anno del Triplete nerazzurro: con la sua squadra in 9 ancor prima della fine del primo tempo, José incrociò le braccia a favore di telecamera per esprimere il suo dissenso. Ma ce ne sono tanti altri che hanno fatto altrettanto rumore.

I gesti più folli di Mourinho in carriera
Mourinho e Mancini, retroscena con un altro big della Roma (LaPresse) – Footballmania24.it

Memorabile la conferenza stampa da allenatore del Manchester United: in risposta ad una domanda di un giornalista ritenuta “irrispettosa“, Mourinho iniziò ad elencare tutti i successi in Inghilterra e non solo, per poi chiudere con “Respect, man!” e con la mano tesa. Reazione simile anche quando, sempre da tecnico dei Red Devils, dopo aver vinto 2-1 contro la Juventus di fronte ad uno Stadium che l’aveva preso di mira fin dall’inizio, entrò in campo al fischio finale con una mano all’orecchio e l’espressione tipica di chi vuole provocare.

Momenti di altissima tensione alternati però anche ad episodi divertenti. Perfetto attore Hollywoodiano al Tottenham: prima prende con ironia una decisione arbitrale sfavorevole e poi, dopo un brevissimo confronto con un suo collaboratore, l’improvvisa corsa infuriata verso il quarto uomo.

Scolpite nella storia ci sono anche le sue folli esultanze ai gol della sua squadra: da quella ad Old Trafford da allenatore nel Porto, nell’anno in cui vinse una clamorosa Champions League, a quella sotto la Curva Sud dell’Olimpico per festeggiare la rete di El Shaarawy in un Roma-Sassuolo all’ultimo respiro. Provocazioni, emozioni, risate: allenatore e show-man, José Mourinho è stato questo fin dal primo momento. E per lui non esistono vie di mezzo: o si vince o si perde, o lo si ama o lo si odia.

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